Antropolaroid
di e con Tindaro Granata
scene e costumi Margherita Baldoni, Guido Buganza
rielaborazioni musicali Daniele D’angelo
suoni e luci Matteo Crespi
Borsa teatrale ANNA PANCIROLLI 2010
Premio ANCT 2011 – Associazione nazionale critici teatrali italiani
Premio FERSEN 2012 Attore Creativo
Antropolaroid è la fotografia di una famiglia siciliana, una polaroid umana che si snoda attraverso la voce e il corpo di Tindaro Granata. Le storie tramandate inconsapevolmente dai nonni di Tindaro, diventano lo spunto originalissimo e poetico per un racconto popolare in cui la famiglia, insieme alla storia di un paese, sono i protagonisti. Personaggi e voci prendono vita esclusivamente con l’aiuto del corpo dell’interprete, solo ad abitare la scena vuota. L’attore-autore si distacca dal modello originario di tradizione orale del “Cunto” senza però prescinderne, dando vita ad una lingua sconosciuta, un dialetto siciliano ricco di detti familiari, voci antiche, memorie sonore della sua terra d’origine. Senza artifici scenografici, i personaggi di Tindaro si alternano, si sommano, si rispondono, legati a un comune cordone ombelicale. Creano la storia di una famiglia italiana, in cui il male si perpetua come un’eredità misteriosa tramandata da padre in figlio, un male che si presenta ad ogni nascita e ad ogni morte.
Tindaro nasce a Tindari (ME) alla fine della seconda metà del 900. Si diploma come “Geometra” e appena ventenne si imbarca su Nave Spica, in qualità di Meccanico Artigliere. Trascorre un anno in mare, traversando il canale di Sicilia, occupandosi della gestione e manutenzione delle armi di difesa della nave militare. Dopo lo sbarco, Tindaro, si trasferisce a Roma per fare l’attore; nella capitale, lavora come commesso, in diversi negozi di scarpe; poi in trattorie e ristoranti, come cameriere.
Artisticamente non ha una formazione accademica, frequenta corsi di recitazione ma il suo percorso teatrale inizia nel 2002 con Massimo Ranieri, in occasione della messa in scena dello spettacolo “Pulcinella”. Tindaro si presenta al provino con Ranieri teatralizzando la canzone “U pisci spada” di Domenico Modugno. A seguito di un grave incidente al ginocchio, sospende la sua attività di attore per due anni.
Ricomincia il mestiere dell’attore con fatica, ma lavorando con molti professionisti che lo hanno aiutato a migliorarsi e a crescere. Abbandona Roma per mancanza di lavoro ed emigra, per la seconda volta, trasferendosi a Milano. Con Carmelo Rifici, inizia un felice sodalizio che lo porta a lavorare in diversi spettacoli a partire da “Il nemico” e ”La testa del profeta”, per il festival di San Miniato; in “Il gatto con gli stivali” e “Giulio Cesare”, al Piccolo Teatro di Milano; in “Fedra” di Euripide per il festival del Dramma Antico; per lo Stabile di Bolzano nel cast de “La rosa bianca” e “Sanguinre Inciostro”; infine nella Proxima Res, associazione di cui fa parte, viene diretto in “Buio” e in “Chi resta”.
Debutta in qualità di drammaturgo/regista/attore con “Antropolaroid”, spettacolo sulla storia della sua famiglia; dopo questo felice esordio mette in scena “Invidiatemi come io ho invidiato voi”. Nel 2014 è diretto da Serena Sinigaglia nella messa in scena de “Il libro del buio” , spettacolo tratto dal romanzo di Tahar Ben Jelluon.
http://www.tindarogranata.it