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Gente come uno

con Manuel Ferreira

regia Elena Lolli

 

Un testimone in scena, lo stesso attore, argentino di Buenos Aires. Un grido di rabbia. Rabbia nel vedere un Paese ricco e abbondante di risorse ritrovarsi oggi privato di tutto. Rabbia nel vedere la gente piegata, senza lavoro, senza casa, senza copertura medica. E chiedersi oggi come si è arrivati fin qui, che cosa bisognava guardare. Scoprirsi persone che fino a questo momento hanno sempre chiuso gli occhi, che hanno perso ogni rapporto con la politica, abituate a vivere dentro un benessere apparente. Ma adesso la festa è finita. Adesso in Argentina si muore di fame. Impossibile restare ancora chiusi nelle proprie case. La classe media scende per la prima volta in piazza, insieme a tutti gli altri, a battere le pentole. Per la prima volta dopo anni e anni di indifferenza la gente si mescola, cerca il modo di autorganizzarsi, di autogestirsi, sapendo di potersi salvare solo se uniti, presenti, partecipi tutti di una politica nuova che non è più quella dei politici. Tante domande, tante paure, una necessità, quella di non distrarsi mai più, quella di non girarsi mai più dall’altra parte. Vigili, presenti, non solo gli argentini ma tutti noi, per evitare che anche altri luoghi di questo nostro difficile presente possano diventare anche loro a “rischio Argentina”. Rabbia nel vedere un Paese ricco e abbondante di risorse ritrovarsi oggi privato di tutto. E chiedersi oggi come si è arrivati fin qui. Una rilettura della crisi argentina del 2001 che spinge a interrogarsi sulle responsabilità individuali e collettive dell'accaduto con l'intento di far riflettere sulla precarietà del benessere economico.

 

Alma Rosè è una Compagnia che produce spettacoli, esistente dal 97, anno in cui ha vinto il Premio Eti Scenario con lo spettacolo “Alma Rosé”, da cui ha voluto prendere nome. La sua idea di teatro è quella di lavorare in piena autonomia, di pensiero e di ricerca, seguendo i desideri del momento e le necessità, cosa che l’ha portata a spaziare dalla fiaba a tematiche di tipo politico e civile, trovando di volta in volta spunti e temi di riflessione diversi. Oltre che nei teatri opera anche in situazioni non teatrali e in tutti quei luoghi di aggregazione, della cultura, del sociale, del lavoro, che sono interessati a promuovere dialogo riflessione emozione. Sogna un teatro che ritorni a essere rito civile, che sia il più vicino possibile alle persone, che si confronti direttamente con il territorio in cui è nato con il desiderio di cercare sempre nuovi stimoli nell’incontro con nuovi collaboratori, artisti e professionisti vari e sposare il teatro anche con altre arti.