Volevo vivere in centro e Di pecore ed altri macelli
Volevo vivere in centro
di e con Rossella Raimondi
Una donna, come tante donne, come tanti uomini, come Medea lascia la sua casa natìa, la sua terra conosciuta, i suoi affetti, la lascia spinta dalla violenta e forte speranza del sogno di una vita diversa, dal desiderio, dal bisogno di un cambiamento.. di una nuova luce. Questo viaggio la porta però, per ora, non solo a non trovare nuovi riferimenti intorno a lei, in questo nuovo luogo, in questa città, questo quartiere, in questo condominio così diverso da come lo aveva desiderato, ma anche a non trovare più se stessa e la suo antico brillare.
Di pecore ed altri macelli - Piccolo concerto per mattatoio e città
di e con Swewa Schneider
Un’attrice. Un pubblico-orchestra. Un rito collettivo. Una “donna-pecora” dà vita a visioni e deliri, per ridere e per piangere. Ecco un piccolo mattatoio per agnelli, una piccola città per uomini. Ecco una città di pecore, ma ecco un mattatoio per uomini. Un recinto senza scampo. Tre quadri ispiratori di Lorenzo Lotto diventano segni per raccontare il percorso nella città-mattatoio. Un gioco tra onirico e realtà, tra lucidità del presente ed illuminazione sul futuro. Una riflessione poetica sulla metafora animale-uomo e città-mattatoio, nutrita dal saggio filosofico "Crimini in tempo di pace” di M. Filippi e F. Trasatti, testo che raffronta la questione animale con l’ideologia di dominio. “Di pecore e altri macelli” vuole essere un atto performativo realizzabile ovunque anche in un contesto non teatrale.
Teatro degli Incontri - Fiera Medea
Due giorni in cui il tempo si ferma. Oltre quaranta performance teatrali disseminate negli spazi di Macao. Un incontro speciale con Roberta Gandolfi, studiosa di teatro contemporaneo, su “teatro utopia città e performance”. E ancora installazioni artistiche, video, cibo, festa, ballo. Attori professionisti e non, cittadini italiani e stranieri, adolescenti, rifugiati politici, abitanti della zona 9 di Milano. Insieme per realizzare l’incontro di vita e di arte tra una grande figura teatrale, Medea, e una città, Milano, che cerca visioni ed alimento per il proprio pensare futuro. Nei mesi precedenti Tdi ha incontrato le comunità della città, con una serie di laboratori ed eventi teatrali che hanno fatto riferimento alla figura di Medea. Medea da noi letta come donna migrante, straniera, rifugiata. Come figura che porta in sé i segni di una differenza culturale che non si fa omologare. Non un’eroina ma una persona percorsa dalle contraddizioni, dalle difficoltà di essere, vivere, abitare all’interno del mondo che le è dato. Donna che, nonostante ed oltre questo, non cessa di fare risuonare la propria parola e il proprio pensiero dissonante. Partendo dai temi che la figura di Medea porta con sé, abbiamo incontrato i rifugiati del centro di Viale Fulvio Testi, gli abitanti dei condomini in condizione di degrado della zona 9 di Milano, i giovani raccolti attorno al centro di aggregazione giovanile “Tempo per il barrio” in Viale Monza, e, sempre in quella zona, i preadolescenti del Centro “Tempo per l’infanzia”, struttura che lavora a partire dalla condizione difficile di molti ragazzi. Ognuno di questi luoghi ha restituito un’immagine e una visione di Medea. Medea, e una città, Milano, che cerca visioni ed alimento per il proprio pensare futuro.
Del progetto “Fiera Medea” presentiamo nella nostra stagione quattro performance delle oltre 40 che sono state realizzate per l’evento finale.
Teatro degli Incontri nasce a Milano nel 2010 e si presenta come una delle esperienze più significative di lavoro sulla migrazione e sulle nuove forme di cittadinanza, sia a livello milanese, che nazionale. Il progetto si pone come finalità la riflessione sulle trasformazioni della città contemporanea, con l’intento di favorire relazioni virtuose tra i cittadini, superando steccati di tipo culturale e razziale a volte tuttora presenti, e tra i cittadini e la città, analizzata e conosciuta nella vita concreta dei suoi territori.