Non sentire il male
di e con Elena Bucci
una produzione Le Belle Bandiere
Eleonora Duse, nata nel 1858 e morta nel 1924, fu attrice e capocomica.
La libertà del suo agire rivoluzionò e sconvolse il teatro del suo tempo.
Detestava le biografie, le autobiografie e le commemorazioni.
Di lei ci restano lettere, scritti e testimonianze indirette.
Per me, fu anche una donna straordinaria.
C’è un tempo della vita in cui non bastano più mestiere, tecnica, lavoro, ma ci si domanda dove ci portino e cosa c’è oltre e altrove. Io ero proprio lì, quando, parlando con un amico sapiente, mi sono accorta che gli scritti e il pensiero della Duse mi avevano accompagnato per tutta la mia vita teatrale. Ho cercato un luogo che mi parlasse e dei compagni generosi, e dedicando questo lavoro a lei ho raccolto i fili delle mie inquietudini, sperando che non fossero solo mie. Non avrei mai avuto il coraggio di questa solitudine senza il calore degli amici e di questo li ringrazio. Non è stato per amor di stravaganza che ho cominciato questo lavoro in un luogo - il Palazzo di San Giacomo a Russi, in stato di abbandono - pieno di memorie storiche e personali. Dovevo creare tutte le condizioni perché fosse possibile l’intensa trasformazione che volevo. Ora si è situato in profondità e con precisione in un luogo interiore che, pur modificando il linguaggio e l’espressione, posso rintracciare in ogni momento. Il testo si trasforma ogni volta e rimane scritto in qualche luogo della mia memoria, ed è questo che cercavo. Il cuore del mio lavoro su Eleonora Duse è quando la immagino, malata e sostituita da Gabriele D’Annunzio nella Figlia di Iorio, mentre prende il copione e recita tutte le parti, tutte le scene, tutte le figure, davanti allo sguardo allucinato di Matilde Serao, puntuale e quasi invadente osservatrice e testimone. Forse in quel momento la Duse, che recitando guariva dai danni della vita, provava a liberarsi e a vedere oltre la materia odiata e amata, del teatro: le scene, i costumi, gli attori... forse sognava di poter volare per un attimo, come le altre arti tentavano, in uno spazio dove fosse possibile il teatro senza corpo e senza voce, libero dalla poesia inevitabile della sua continua distruzione nel qui e ora. Liberandosi della materia del teatro, forse si rinnova il contatto con la vita, da lei sempre inseguito e sfuggito. Ho attinto a lettere, scritti, testimonianze indirette che percorrono tutto l’arco della sua vita, ed il criterio di scelta è stato assolutamente personale, pur nel tentativo di comprendere e rispettare. E inevitabilmente, tentando di essere medium di qualcosa che si è molto amato, si parla di sé. Ho cercato di liberarmi da immagini indotte, stereotipi affascinanti, tentazioni estetiche e credo di avere trovato, nel coraggio e assoluta libertà di lei, una forza preziosa nell’accantonare regole e convenzioni. Allo stesso tempo, ho lavorato perché fosse possibile, anche a chi non ne avesse mai sentito parlare, attingere a qualcosa di lei. Attraverso Eleonora sono passate tante donne, nascoste in chissà quali pieghe della mia memoria. Elena Bucci
Regista, attrice, autrice, ha fatto parte del Teatro di Leo di Leo de Berardinis partecipando a tutti gli spettacoli. Ha lavorato tra gli altri con Mario Martone e Claudio Morganti (Riccardo III, Le regine e il recente Recita dell’attore Vecchiatto di Celati) con il quale vince il Premio Ubu come migliore attrice. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere (premio Hystrio - Altre Muse) con sede a Bologna e a Russi di Romagna, dove creano spettacoli e rassegne.
Cura regia, scene e costumi di spettacoli nei quali è spesso in scena, alcuni con la collaborazione di Marco Sgrosso come Macbeth, Hedda Gabler, L'Amante di Pinter (co-regia con Marco Sgrosso), La locandiera, Antigone, Svenimenti da A. Cechov. Dirige inoltre Santa Giovanna dei Macelli, Regina la Paura e Delirio a due (co-regia con Marco Sgrosso), fino al più recente La Morte e la Fanciulla. Nel corso di un progetto di rilettura dei classici in collaborazione con la compagnia Diablogues, vince con Le smanie per la villeggiatura il Premio Eti - Gli olimpici per il Teatro per il migliore spettacolo 2007. Collabora con Radio3 per la realizzazione di sue scritture e di progetti speciali e si occupa di formazione presso scuole e accademie. Ha lavorato in cinema tra gli altri con Pappi Corsicato, Tonino de Bernardi, Luca Guadagnino, Michele Sordillo, Raul Ruiz, Massimiliano Valli e Luisa Pretolani, Michele Fasano.