ServiziMenu principaleHome

Antropolaroid Stories

Dall’incontro con la poetica dell’attore e regista Tindaro Granata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano nascono questi tre brevi monologhi con l’obiettivo di ricreare per ciascuno dei tre giovani attori il proprio personalissimo “Antropolaroid”: una fotografia istantanea della propria soggettività emotiva, intrecciata indissolubilmente al percorso artistico. Antropolaroid è il fortunatissimo spettacolo autobiografico che Tindaro Granata porta in giro per l’Italia ormai da 10 anni e che riprende la tradizione del “cuntu”, il racconto di tante storie, spesso vere e quasi sempre romanzate, un codice etico che veniva tramandato oralmente, narrando storie di persone comuni, nelle quali tutti potevano rispecchiarsi e potevano imparare a conoscere l’animo umano.

Alla luce del falò”
di Jonathan Lazzini

“Il mio Antropolaroid sorge sulle ceneri della campagna. Uno squarcio su quel che resta di un tempo perduto, tra la vigna e la guerra, tra un’armonica e un falò che svetta alto sopra i campi coltivati. La storia di una famiglia attraverso Resistenza e compassione, cercando di abbandonarsi ad un sogno non ancora tramontato. La poesia che irrompe con forza tra le pieghe di una vita semplice. Il racconto inizia con degli spari: il mio bisnonno che muore. È lì che nasce la mia famiglia. La mia bisnonna che si rimbocca le maniche e che dà inizio ad una vita all’insegna della Resistenza, in tutte le sue forme. La storia prosegue con la presentazione dei miei nonni paterni. Del loro vivere tra la fabbrica e i campi. E mio padre che viene investito di una poesia che ha radici chissà dove. Nella narrazione entra in seguito mia madre e la sua famiglia. Tutto ha fine in me che cerco di copiare mio padre, di masticare poesia e perdermi tra alcol e sogni. Tutto ha fine in me che assieme alla mia gente, aspetto l’arrivo di un Godot campestre che ci possa scaldare ancora, seduti attorno ad un falò.”

 

“Un’ora e mezza di treno, due ore di autobus, un giorno di cammino a piedi”
di Monica Buzoianu

Partendo da se stessa Monica attinge dal suo personalissimo bagaglio culturale ed emotivo, intersecando successivamente nel racconto un universo di figure, verso un processo di continua mescolanza tra queste esperienze. Dalla biografia alla sua deformazione attraverso personaggi politici come Elettra di Heiner Muller, donne oppresse nell’animo come le protagoniste femminili dei drammi cechoviani e pirandelliani e struggenti caricature prese in prestito da Eduardo de Filippo. Monica cerca con l’aiuto di queste donne di allargare il campo dell’esperienza umana all’infinito, a piccoli passi, con gioia, poesia e speranza.

 

“Tre preghiere e un atto di dolore”
di Francesco Maruccia

“Il mio Antropolaroid parla della mia famiglia e delle sue contraddizioni, delle sue fughe e dei suoi ritorni, del silenzio che c’è tra un padre e un figlio e di quel che succede quando quel silenzio si spezza. Cosa appare? Cosa succede quando le parole che sono state nascoste tornano alla luce? Attraverso tre brevi episodi – ciascuno introdotto da una poesia – e un epilogo ho provato a raccontare la storia di una famiglia dove si parla poco e dove quel poco che si dice rimane fragile, sospeso, pronto a spezzarsi in ogni momento.”

 

Jonathan Lazzini è nato a Sarzana, vive a Milano dove frequenta la scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano. È socio di Situazione Drammatica, associazione fondata da Tindaro Granata per lo sviluppo della drammaturgia italiana contemporanea. Nel percorso scolastico affronta vari testi sotto la direzione di vari registi, tra cui: Carmelo Rifici, Giovanni Crippa, Paola Bigatto, Mauro Avogadro, Tindaro Granata. Scrive poesie e testi teatrali e partecipa a numerosi Festival di settore. Ha vinto il primo premio del concorso nazionale di poesia Premio Bukowski nel 2015. Tre pubblicazioni all’attivo: “Rutti a pancia vuota”, “E i cani fanno finta di niente” e “Canzoni del naufragio”.

Monica Buzoianu nasce a Ploiesti, in Romania. Ha studiato recitazione all'Università Nazionale D’Arte Drammatica di Bucarest. Si trasferisce in Italia nel 2014 e nel 2015 vince il premio Miglior Attrice al Concorso Nazionale Shoah oltre la memoria e il Premio Speciale del Comune di Roma. Ha un master biennale in Teatro sociale e drammaterapia e attualmente frequenta l’ultimo anno alla scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano. Nel suo percorso formativo incontra tra gli altri Mauro Avogadro, Massimo Popolizio, Antonio Latella, Fausto Paravidino, Serena Sinigaglia, Eugenio Barba, Romeo Castellucci, Gabriele Lavia.

Francesco Maruccia nasce nel 1994 a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, in Salento, e cresce nella periferia romana. Dopo la maturità classica frequenta i primi corsi di recitazione e prende parte ai suoi primi spettacoli nei teatri off di Roma (Teatro dell’Orologio, Teatro Studio Uno, Teatro Lo Spazio). Nel 2017 viene ammesso alla scuola “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano diretta a Carmelo Rifici con il quale collabora, come allievo attore, anche in “Ci guardano – Prontuario di un innocente”.