Wolfszeit – Il tempo dei lupi
di Gianluigi Gherzi, Swewa Schneider
con Swewa Schneider
regia Gianluigi Gherzi
consulenza foto/videografica Erica Locatelli
musiche e sound design Massimo Carniti, Swewa Schneider
voce fuori campo Moreno Agnella
disegno luci Simone Moretti
produzione Compagnia Piccolo Canto
un ringraziamento particolare:
Sig.ra Irma Kirschner - Neustadt
Dr. Stefan Mörz Stadtarchiv Ludwigshafen
Dott. Simone Guidorzi - Museo della II Guerra Mondiale del fiume Po
Una donna del cui padre non si sa nulla. Non si sa il passato vero. Una scatola di cui non si capiscono i reperti, le foto, le lettere, i ritagli di giornali. Un’ossessione per la figura di Marlene Dietrich. E il continuo ritorno di una canzone:” Lili Marlene”. Lo spettacolo, pone in scena la ricerca da parte di una figlia della biografia concreta di un padre che da giovanissimo ha combattuto con l’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale, ma che per tutto il resto della vita ha riservato un rigoroso silenzio sulla sua adolescenza.
Il tempo dei lupi è composto da verità assolute e dal bisogno di aderire a un mito condiviso. Un giovane tedesco che dal sogno ben presto precipita nella voragine del totalitarismo, della guerra e della sconfitta.
La storia individuale si intreccia continuamente con quella di tutta una generazione travolta dalla dittatura e con la figura di Marlene Dietrich. Chi era Marlene Dietrich? Icona di bellezza, ma anche emblema utopico di pace e di composizione a cui tornare. Una figura tedesca che senza timore si schiera contro il regime nazista, e che in Germania, in una Berlino ridotta in macerie, torna in uniforme americana.
Anche il giovane tedesco, dopo un’adolescenza nutrita dall’ideologia hitleriana, rientra in patria, ma sconfitto. La sua scelta è il silenzio. Solo una canzone, “Lili Marlene”, rievoca quei tempi, aleggia la figura amata e odiata di Marlene Dietrich. Come si ricostruisce un’identità il soldato tedesco dopo che ha perso tutto? Che eredità lascia ai propri figli la sua storia? La figlia si interroga sulla solitudine di chi è tornato: come si continua a vivere dopo aver perso ogni riferimento collettivo? Da una generazione all’altra rimane una scheggia non indagata, qualche tentativo di ritornare al sogno perduto. I pezzi si ricompongono ma resta il mistero. I frammenti di una storia familiare si trasformano in un’indagine sulla memoria collettiva.
La compagnia nasce nel 2017 in occasione della partecipazione e vittoria della V edizione de I Teatri del Sacro con lo spettacolo Piccolo canto di resurrezione, lavoro che si sviluppata attorno al tema della resurrezione intesa come rinascita, come riscatto, come conquista di una nuova possibilità per rinnovarsi. I testi, per lo più inediti, cercano equilibrio tra leggerezza e profondità, supportati da “un crescendo musicale che rivela una bravura e una sintonia di insieme singolari." (N. Cavanna). Lo spettacolo calca i palchi di diverse realtà e Festival nazionali (I Teatri dell'anima, deSidera Teatro Festival, Festival Internazionale di Narrazione di Arzo, Acqueterre, Concentrica, Ultima luna d'estate, Vimercate Festival, Festival Fuoritraccia...) e nel 2019 vince il Palio poetico musicale teatrale ErmoColle. Nel 2019 inizia la collaborazione con l’Istituto di pratiche teatrali per la cura della Persona diretto da Gabriele Vacis e Roberto Tarasco in occasione del laboratorio ed evento “STARE”, presso l’Università di Genova, e dell’ ”Awareness Campus” tenutosi alla Fabbrica delle Meraviglie di Villanova d'Asti.
Nel 2020 nasce Wolfszeit, il tempo dei lupi, un monologo scritto ed interpretato da Swewa Schneider, con la collaborazione drammaturgica e la supervisione registica di Gianluigi Gherzi.
Sempre nel 2020 in collaborazione con Roberto Tarasco e a seguito di una profonda ricerca linguistica nelle nostre radici, il gruppo di lavoro inizia la stesura e lavorazione del nuovo spettacolo liberamente ispirato alla Lisistrata di Aristofane che debutterà verosimilmente nel 2021.
Recentemente la progettualità della Compagnia Piccolo Canto si è unita al percorso artistico del gruppo Les Saponettes, compagnia teatrale che dal 2013 lavora proficuamente sul territorio bergamasco. Fortemente orientati verso l’esplorazione sonora e musicale sono i lavori come Sola me ne vò; I promessi sposi_una partitura per quattro voci; D'altro canto_Polifonie dal mondo; Non solo all'amore_il canto delle donne; il reading musicale sulla vita del compositore Donizetti, Il giovane Gaetano, prodotto dalla Fondazione Teatro Donizetti.