“C’è del marcio nella panda (La macchina di Otsuchi)”
un progetto di FuoriCorso Teatro
ispirato ad “Amleto” di William Shakespeare e altri fatti minori
di e con Nicolò Valandro e Gianluca Dario Rota
regia e sound design di Nicolò Valandro
A Otsuchi, in Giappone, c’è una cabina telefonica per parlare con chi non c’è più. Il signor Itaru Sasaki ha collocato la cabina in giardino dopo la morte del cugino, per continuare il dialogo con lui. Da sempre creiamo dispositivi per esorcizzare la paura della perdita. Come il teatro, ad esempio. Qui padri e figli possono ricongiungersi per un’ultima volta prima dell’alba, prima che le loro strade si dividano nella foschia. È quanto accade nel primo atto dell’Amleto di William Shakespeare. Ma non hanno molto tempo: al canto del gallo, padre e figlio dovranno separarsi per sempre, non possono dirsi tutto. È normale. Accade spesso tra padri e figli. Per questo abbiamo deciso di prenderci tutto il tempo necessario per questo incontro. FuoriCorso presenta uno spettacolo-installazione che partendo dalla nota scena di Amleto dà voce a tutti i non-detti tra padri e figli. Un dispositivo per rendere possibile l'incontro con i fantasmi che infestano i nostri rapporti più stretti. Come se sugli spalti di Elsinor apparisse la cabina di Otsuchi.
Intero 15 euro (valido anche per lo spettacolo "Quintetto" alle ore 20.30)
A seguire DJ set e Open Bar
Informazioni: tracciafuori@gmail.com