Umano. Troppo umano?
Butoh: Marek Jason Isleib
Suono/Musica: Tivitavi
"Avvolto in forme
di comportamento,
di (non) vivere,
di (non) sentire,
di (non) muoversi,
in un mondo innaturale,
mascherato.
Reimmergersi ed abbandonarsi
al mondo naturale smaschera
l'essenza di che cosa significhi
essere umani."
Buto, letteralmente “danza dell’oscurità”, si tratta di una vera e propria filosofia di vita oltre che un canone della danza, cui caratteristiche sono riassumibili nel tormento dell’individuo che giunge drammaticamente a contatto con le implicazioni più profonde dell’esistenza tra cui la mortalità della carne, l’insoddisfazione dell’anima e uno stato d’infelicità pressoché costante che motiva il bisogno di ricerca espressiva e perché no di riscatto. Le sue origini risalgono al periodo del secondo dopoguerra, periodo in cui le giovani generazioni giapponesi rifiutavano l’influenza dei paesi occidentali nei confronti di ogni aspetto dell’arte nazionale. Il movimento artistico del Butoh si è ben presto arricchito d’innumerevoli variazioni e correnti periferiche, mantenendo comunque sempre al centro un profondo stato meditativo rivolto verso l’interno di sé stessi ed il proprio corpo. La danza butoh nella performance di Marek Jason Isleib restituisce alla società la connessione con la sua umanità e con la natura, costituisce una risposta al bisogno di costruire una forte interrelazione tra immaginario, natura e società. Per Marek sono fonti di ispirazione la semplicità - l’essenza delle cose, la percezione della realtà, la natura, l’essere umano, la vita. Ogni momento può servire come fonte di ispirazione quando ci si mette in ascolto, si guarda e si sentono le proprie sensazioni nel momento. Con la presenza della danza butoh davanti a un pubblico è possibile recuperare la capacità di guardare non solo con gli occhi ma percepire in un modo olistico (corpo e spirito se vogliamo usare queste parole). La danza butoh è uno specchio ideale per farci vedere e sentire il nostro stato d’animo, riflettere su di esso e rispondere ai bisogni che si celano dietro alle paure. Narrando forme specifiche attraverso corpo ed espressioni, la danza butoh riesce a comunicare direttamente con ogni spettatore.
Le musiche originali e composte appositamente per questa performance sono di TiviTavi che spesso partecipa con Marek Jason Isleib a occasioni performative sul tema butoh.
Marek Jason Isleib, Berlino 1968. Ha studiato e lavorato come danzatore classico e moderno in Germania e Olanda per 20 anni, danzando per le compagnie COAX, Komische Oper, Scapino Ballet Rotterdam e collaborando con artisti quali Phil Wood, François Tariq Sardi, Alfredo Genovesi, Emese Csornai, Itzik Galili, Piet Rogie, Gonnie Heggen. Nel suo lavoro come artista e insegnante di danza Butoh si concentra essenzialmente sulla percezione. Nel 1999 si getta nel mondo della danza improvvisata, danza improvvisazione contact e danza butoh. Qui inizia a ritrovare il suo percorso verso il proprio movimento personale. La danza butoh diventa rapidamente il suo interesse principale. Sta sviluppando da 8 anni un movimento autentico che proviene dall'esperienza interna del mondo.